La disabilità visiva rientra tra le disabilità sensoriali ed è una condizione caratterizzata dall‘assenza o dalla riduzione della capacità di vedere

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si parla di disabilità visiva in base a due fattori: l’ampiezza del campo visivo e l’acuità visiva o visus. Una persona con una vista nella norma presenta un residuo visivo di 10/10 in termini di acuità visiva e un residuo perimetrico al 100 per cento in merito al campo visivo.

  • Il campo visivo è definito come “la scena visibile dal soggetto con uno o con entrambi gli occhi, quando egli fissa un punto davanti a sé, a grande distanza, nel piano orizzontale”. Nei soggetti senza disabilità visiva, il campo copre un’ampiezza di circa 120° sul piano verticale e di circa 180° sul piano orizzontale. 
  • Per visus invece si intende “la capacità di distinguere ad una distanza data determinate forme oppure di discriminare due punti vicini tra loro”.

La disabilità visiva quindi, sia che si tratti di ipovisione che di cecità completa, comporta alterazioni in questi due aspetti che caratterizzano la vista e che possono colpire un solo occhio o entrambi. Si possono quindi distinguere diverse condizioni di gravità:

  • Cecità totale: totale mancanza della vista in entrambi gli occhi o la sola percezione dell’ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, oppure residuo perimetrico binoculare inferiore al 3%;
  • Cecità parziale: residuo visivo inferiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con la presenza di un’eventuale correzione, oppure residuo perimetrico binoculare inferiore al 10%
  • Ipovisione Grave: residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con la presenza di un’eventuale correzione, oppure residuo perimetrico binoculare inferiore al 30%;
  • Ipovisione Medio-grave: residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con la presenza di un’eventuale correzione, oppure un residuo perimetrico binoculare inferiore al 50%;
  • Ipovisione Lieve: residuo visivo non superiore ai 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con la presenza di un’eventuale correzione, oppure un residuo perimetrico binoculare inferiore al 60%.

Qualora un’informazione ambientale non sia reperibile attraverso un organo di senso specifico, a causa di una menomazione dello stesso, l’individuo avrà l’opportunità di supplire a tale insufficienza, ricorrendo ad un altro canale sensoriale. Quanto appena esposto si definisce funzione vicariante dei sensi (Guth et al., 2010). In presenza di disabilità visiva, i principali sensi vicarianti sono udito e tatto. Questi sensi non sono in grado di compensare per intero la carenza visiva, a causa della loro modalità non integrale di percepire l’ambiente (Brambring, 2004).  Questo limite è sopperito dal fatto che i sensi vicarianti non operano in modo isolato, ma vengono coinvolti simultaneamente e sinergicamente nella maggior parte delle volte.

L’orientamento e la mobilità sono competenze che l’individuo acquisisce gradualmente durante la crescita. Lo sviluppo e l’apprendimento delle suddette capacità sono direttamente correlati alle esperienze di esplorazione dello spazio e di progressiva conquista dello stesso, in età evolutiva. Nella popolazione di persone con deficit visivo, si osservano diversi comportamenti, talora contrastanti, rispetto al desiderio di esercitare la propria mobilità autonoma (Welsh, 2010). L’assenza della vista o la sua parziale compromissione diventano, in alcune persone, il pretesto per assumere abitualmente condotte di dipendenza che, un po’ alla volta, conducono alla rinuncia della propria autonomia. Altri individui, al contrario, rifiutano categoricamente qualsiasi forma di assistenza, quando la condizione di disabilità non viene accettata e alimenta atteggiamenti oppositivi verso persone o strumenti che potrebbero fornire aiuto, come l’accompagnatore, il cane guida o il bastone bianco.

Tecnologie a supporto delle persone con disabilità visiva:

Le tecnologie servono a sostituire o supportare le funzioni solitamente sostenute dalla vista:

  • Orientamento (dispositivi per la mobilità, es. bastone bianco)
  • Conoscenza e utilizzo di oggetti (mappe, immagini e libri tattili)
  • Letto-scrittura (Videoingranditori, Braille, sintesi vocale, OCR)
  • Utilizzo dei dispositivi digitali (tastiere Braille e screenreader)

Per alcuni esempi, visualizzare i seguenti link: 

Essediquadro

Tiflosystem

Leonardo ausili