Nel 2005 il Ministero dell’Innovazione tecnologica propone al MIUR un progetto congiunto per sostenere e diffondere nelle scuole l’uso delle Nuove Tecnologie per gli alunni con disabilità.
Nasce il progetto Nuove Tecnologie e Disabilità, il quale è articolato in 7 azioni, di cui la 4 e la 5 ha dato avvio, nel 2006, ai CTS, deputati a fornire consulenza, informazione e formazione al fine di supportare le scuole nell’inclusione degli alunni con disabilità mediante l’utilizzo della tecnologia. 

Le azioni del progetto Nuove Tecnologie e Disabilità
Azione 1  Raccolta informazioni, esperienze, prodotti...  400.000  6,7%
Azione 2  Sistema di gestione della conoscenza  300.000  5%
Azione 3  Accessibilità del Software didattico  200.000  3,3%
Azione 4   Promozione dei servizi territoriali di supporto  2.150.000  35,8%
Azione 5  Formazione sul territorio  600.000  10%
Azione 6  Progetti di ricerca  1.700.000  28,4%
Azione 7  Interventi per alunni con dislessia  200.000  3,3%
   Monitoraggio e valutazione  250.000  4,2%
   Attività generali e progettazione 200.000   3,3%
 Totale    6.000.000  100%

 
Azione 4: Realizzare una rete territoriale permanente che consenta di accumulare, conservare e diffondere le conoscenze (buone pratiche, corsi di formazione) e le risorse (hardware e software) a favore dell’integrazione didattica dei disabili attraverso le Nuove Tecnologie. La rete dovrà essere in grado di sostenere concretamente le scuole nell'acquisto e nell'uso efficiente delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica.
Azione 5: Attivare sul territorio iniziative di formazione sull'uso corretto delle tecnologie rivolte gli insegnanti e agli altri operatori scolastici, nonché ai genitori e agli stessi alunni disabili.

Nel 2011, col decreto n. 5669, il Ministero affida ai CTS compiti diversi
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Per i DSA le tecnologie informatiche possono essere d’aiuto, in particolare come strumenti compensativi in grado cioè di ridurre gli effetti del disturbo consentendo allo studente di conseguire, in modo diverso, risultati il più possibile analoghi a quelli dei compagni.

Col D.M. 27 dicembre 2012 e la C.M. del 6 marzo 2013 n. 8, il Ministero ha deciso di dare un nuovo impulso alla via italiana per l’inclusione, puntando sulla riorganizzazione dei CTS che sono diventati non solo Centri di formazione/informazione sulle tecnologie per la disabilità ma Centri di supporto alle scuole per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES).
Sempre sui CTS si basano sostanzialmente le iniziative promosse dal Ministero per diffondere gli Sportelli Autismo e, nell’anno 2015-2016, con la Nota Ministeriale n. 435/2015, è stata affidata alla rete dei CTS italiani l’apertura di sportelli di consulenza alle scuole per l’autismo che vedono impegnati, oltre dai referenti CTS, docenti esperti appositamente selezionati con bandi pubblici.

Nella Direttiva MIUR Dicembre 2015 si chiamano in causa i CTS nella prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo.

I CTS vengono nuovamente nominati col Decreto Legislativo 13 aprile 2017 66/17 art. 9 commi 2: «Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, ... 2-bis e 2-ter(modif. dal DLgs 96/19)
2- Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca indica modalità di riconoscimento di «scuole polo» che svolgono azioni di supporto e consulenza con le reti del territorio per la promozione di ricerca, sperimentazione e sviluppo di metodologie ed uso di strumenti didattici per l'inclusione.
Il Miur, con nota n. 847 del 12 aprile 2018, ha fornito delle precisazioni in merito al ruolo delle scuole Polo per l’inclusione, ogni scuola Polo si relaziona con i vari gruppi per l’inclusione (GLIR, GIT, GLI, CTS e CTI)
2-bis. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono individuate, quali i centri Territoriali di Supporto (CTS), istituzioni scolastiche di riferimento per la consulenza, formazione, collegamento e
monitoraggio a supporto dei processi di inclusione, per lo sviluppo, la diffusione e il miglior utilizzo di ausili, sussidi didattici e di nuove tecnologie per la disabilità.

Col Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n.63 art.7 comma 3 viene affidata ai CTS la gestione dei fondi del DL 63, ma stravolgendo le finalità del progetto iniziale: la funzione principale dei CTS diventa quella di acquistare e distribuire ausili, mentre marginale appare la consulenza nella fase di scelta. Ai sensi di tale decreto ed articolo, è stato possibile, per le singole istituzioni scolastiche, presentare progetti relativi all’acquisto, all’adattamento, alla trasformazione e all’effettivo utilizzo di ausili e sussidi didattici, destinati ad alunni in situazione di disabilità.

Il Decreto Ministeriale 18 novembre 2021, n. 328, disciplina le modalità di individuazione dei “Centri Territoriali di Supporto (CTS), ai sensi dell’articolo 9, comma 2-bis del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66”. Nel decreto si individua un CTS per ogni provincia e, per le città metropolitane, anche in più di uno.

La Nota ministeriale 318 del 04/02/2022, inoltrando il DM 328 del 2021, fornisce indicazioni operative sulle funzioni e sull’organizzazione dei CTS in ogni provincia, i quali hanno il compito di sostenere l’inclusione scolastica, in particolare rispetto alla fornitura di ausili.