L'autismo (dal greco αὐτός, aütós - stesso) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell'interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale, che provoca ristrettezza d'interessi e comportamenti ripetitivi. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite.
Più precisamente, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente invalso l'uso di parlare più correttamente di Disturbi dello Spettro Autistico (ASD, Autistic Spectrum Disorders), comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi aventi come denominatore comune le suddette caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità.
Tradizionalmente l’autismo è considerato come disturbo, tuttavia un numero crescente di ricercatori ha recentemente definito l'autismo come parte della neurodiversità umana, con i relativi punti di forza, differenze e debolezze. Da questo punto di vista, le persone autistiche potrebbero comunque presentare una disabilità, ma l’approccio è mirato all’accoglimento delle peculiarità legate all’autismo, piuttosto che alla cura delle stesse.
Fonte: Wikipedia
I primi sintomi di questa patologia si possono manifestare già prima dei 2 anni e sono estremamente variabili, sia per entità che per gravità. Ogni paziente rappresenta un caso ben distinto e diverso da qualsiasi altro. In generale, comunque, i sintomi distintivi e più comuni interessano lo sviluppo di linguaggio, socialità e comunicazione che si manifestano con:
- Difficoltà di comunicazione sociale (sfera comunicativa-sociale) e
- Comportamenti limitati e ripetitivi (sfera comportamentale).
Nel DSM 5 vengono esplicitati i livelli di autismo, che consentono di porre maggiore chiarezza in termini di:
- necessità di supporto richiesto (quanto ha bisogno di essere assistito/aiutato/supportato?)
- interferenza nel funzionamento della persona (quanto i sintomi interferiscono con la vita della persona?)
Livello 1 di autismo (lieve): richiede supporto
Il livello 1 di autismo è il meno grave e potrebbe essere definito come autismo lieve, in quanto richiede solo un supporto minimo per essere aiutati a funzionare nelle attività quotidiane
- Comunicazione e interazione sociale: senza i supporti, potrebbe comportare difficoltà ad avviare interazioni sociali. Può sembrare che abbiano un minore interesse per le interazioni sociali. Sono frequentemente in grado di comunicare verbalmente e di avere alcune relazioni, tuttavia, possono avere difficoltà a mantenere una conversazione e a farsi degli amici.
- Interessi e comportamenti: La rigidità del comportamento causa difficoltà a passare da un’attività all’altra, problemi di organizzazione e pianificazione. Inoltre, spesso si attengono a routine stabilite e si sentono spesso a disagio di fronte a cambiamenti o a eventi imprevisti. La rigidità induce spesso comportamenti problema che vanno gestiti con le giuste strategie.
Livello 2 di autismo (moderato): richiede un supporto sostanziale
Il livello 2 di autismo si riferisce alla fascia media in termini di gravità dei sintomi e necessità di supporto, superiore rispetto alle persone con autismo di livello 1.
- Comunicazione e interazione sociale: Sono presenti marcati deficit nelle capacità di comunicazione sociale verbale e non verbale; menomazioni sociali evidenti anche con i supporti in atto, come avvio limitato delle interazioni sociali e risposte ridotte o anormali alle aperture sociali degli altri. Possono o meno comunicare verbalmente.; se lo fanno, le loro conversazioni potrebbero essere molto brevi o solo su argomenti specifici e potrebbero aver bisogno di un ampio supporto per partecipare alle attività sociali. Potrebbero non guardare qualcuno negli occhi mentre qualcuno sta parlando con loro. Potrebbero non esprimere emozioni attraverso il tono di voce o attraverso le espressioni facciali nello stesso modo in cui lo fa la maggior parte delle altre persone.
- Interessi e comportamenti: L’inflessibilità del comportamento, la difficoltà nell’affrontare il cambiamento o altri comportamenti limitati o ripetitivi appaiono abbastanza frequentemente e interferiscono con il funzionamento in una varietà di contesti. Tali difficoltà possono manifestarsi in comportamenti problema più o meno gravi. Possono avere routine o abitudini che sentono di dover fare e, se queste vengono interrotte, si sentono molto a disagio o turbate. I loro interessi fissi sono difficili da reindirizzare.
Livello 3 di autismo (severo): richiede un supporto molto sostanziale
Il livello 3 di autismo richiede un supporto molto sostanziale per apprendere abilità importanti per la vita quotidiana. Inoltre, a causa delle importanti compromissioni comunicative e comportamentali, maggiormente presenta comportamenti problema che vanno gestiti con le corrette strategie educative.
- Comunicazione e interazione sociale: Gravi deficit nelle abilità di comunicazione sociale verbale e non verbale causano gravi menomazioni nel funzionamento. Presentano un inizio molto limitato di interazioni sociali e una risposta minima alle aperture sociali degli altri. Sebbene alcune persone con autismo di livello 3 possano comunicare verbalmente, molte non comunicano verbalmente o potrebbero non utilizzare molte parole per comunicare.
- Interessi e comportamenti: L’inflessibilità del comportamento, l’estrema difficoltà ad affrontare il cambiamento o altri comportamenti limitati e ripetitivi interferiscono notevolmente con il funzionamento in tutti gli ambiti. Spesso lottano con eventi imprevisti che creano in loro una forte frustrazione e angoscia. Possono essere eccessivamente ipersensibili a particolari input sensoriali. Hanno comportamenti restrittivi o ripetitivi come dondolio, ecolalia, cose che girano o altri comportamenti che attirano la loro attenzione e che spesso intralciano il modo di funzionare in modo indipendente e con successo con le attività quotidiane.
Fonte: Divisione autismo
Tecnologie a supporto delle persone con spettro autistico:
L'eterogeneità del quadro sintomatologico è legato alla presenza di disturbi associati, sindromi genetiche, età e livello intellettivo. Per valutarne le esigenze, è pertanto necessario stilare un profilo di funzionamento che tenga conto delle differenze interpersonali, degli interessi e delle abitudini.
La tecnologia può essere utilizzata con diverse funzioni:
- Compensare le difficoltà comunicative (es. CAA e comunicatori)
- Potenziare alcune abilità di base (con software per l'esercizio di memoria, attenzione etc.)
- Potenziare le abilità sociali (mediante la robotica o software specifici)
- Consentire gli apprendimenti didattici aggirando alcune situazioni di disagio
In merito all'ultimo punto, infatti, va ricordato che il computer risponde in modo neutrale all'errore: non si altera, non si spazientisce, non emette alcun tono di ironia o di emozione. Per le persone con difficoltà nella pragmatica della comunicazione è, a volte, più semplice apprendere da strumenti neutri, come ad esempio la sintesi vocale anziché la voce umana, poiché consentono di concentrarsi maggiormente sul cotenuto anziché sugli aspetti non verbali (tono, ritmo, velocità etc.). Inoltre, la maggior parte dei software consente di modificare le impostazioni di feedback per calibrare al meglio le sessioni di autoapprendimento dello studente, spesso presentate sottoforma di gioco e quindi più motivanti.
Per alcuni esempi, visualizzare i seguenti link: