Le disabilità comunicative comprendono un'ampia gamma di disturbi legati a difficoltà più o meno marcate, fino alla totale assenza, del linguaggio verbale. Esse riguardano la capacità di usare in maniera propria il linguaggio e di comprenderlo: queste due difficoltà possono essere presenti in contemporanea oppure separatamente.
Le cause possono essere di varia natura: dovute ad altre limitazioni funzionali di tipo motorio, sensoriale o cognitivo oppure specifiche (Disturbi Specifici del Linguaggio).
In via generale, possiamo riassumere dicendo che i Bisogni Comunicativi Complessi possono essere di due tipi:
Secondari:
- Problemi di Comunicazione solo in Uscita: si tratta di quegli alunni che presentano disabilità motorie con sviluppo cognitivo nella norma. Essi, dunque, hanno difficoltà a muoversi e ad articolare frasi ma non presentano problemi di comprensione. Ad essi si associano i disturbi emotivi (mutismo selettivo) in cui è il contesto a provocare l'impedimento espressivo.
- Problemi di Comunicazione in Entrata e in Uscita: l’alunno presenta difficoltà cognitive che gli impediscono di esprimersi e di comprendere pienamente ciò che gli viene detto. Si tratta di patologie come l’autismo, le sindromi genetiche, disabilità intellettiva etc.
Primari:
- Disturbi Specifici del Linguaggio: Il bambino che presenta un disturbo del linguaggio ha spesso uno sviluppo cognitivo tipico ma manifesta difficoltà legate a “una inefficienza dei sistemi di apprendimento computazionale e di memoria procedurale, che costituiscono la base del processamento linguistico. Queste inefficienze influenzano i processi di elaborazione degli stimoli verbali in input (linguaggio recettivo) e condizionano in modo persistente anche l’output linguistico (linguaggio espressivo)” (Leonard 2009, Stella 2013).
Nella maggior parte dei casi i bambini arrivano alla visita con lo specialista per difficoltà che sembrano riguardare la pronuncia. Riconoscere disturbi del linguaggio più particolari, come ad esempio un deficit sul versante morfosintattico (l’organizzazione delle frasi complete) è invece molto più complesso. Dai 4 anni si possono però considerare la presenza di alcuni “segnali” come difficoltà:
- nella pronuncia;
- nel lessico che risulta limitato;
- nel ripetere e imparare parole nuove;
- nel formare frasi di senso compiuto;
- nella concordanza all’interno della frase;
- a organizzare un discorso.
Mancanza o difficoltà di linguaggio non significano fortunatamente assenza totale di comunicazione, infatti lo scambio di pensieri, emozioni, sensazioni, informazioni avviene non solo attraverso la parola, orale o scrittura, ma anche attraverso i gesti, le immagini e i suoni. La presenza di gravi deficit comunicativi ha pesanti ripercussioni sul piano relazionale, linguistico, cognitivo e sociale, sia se dovuti a cause congenite sia se acquisite; è fondamentale, pertanto, fornire modalità di comunicazione alternative al mezzo orale.
Tecnologie a supporto delle persone con disabilità comunicativa:
La Comunicazione Alternativa Aumentativa (CAA)
Vengono considerate forme di CAA tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà a utilizzare i più comuni canali comunicativi. Gli interventi di CAA sono progetti costruiti attorno alla persona con intenzionalità comunicativa e costituiti da un insieme di conoscenze, tecniche e strategie, volti a integrare (funzione aumentativa) le modalità comunicative già esistenti o a sostituire (funzione alternativa) l’eloquio qualora completamente assente.
Alla base di molti sistemi di CAA c’è la comunicazione iconica, cioè basata su immagini o set di simboli ai quali è associato un determinato messaggio. Tra i più comuni sistemi di comunicazione iconica da ricordare in particolare il Picture Communication Symbols (PCS), Widgit Literacy Symbols (WLS) e il Bliss. Per maggiori informazioni clicca qui.
La tecnica della Comunicazione Facilitata (CF) è caratterizzata da un ruolo più attivo del facilitatore (della persona che aiuta lo studente a comunicare), che interviene in questo caso anche con un supporto fisico, ossia una guida alla selezione dei tasti durante la scrittura al computer. Nella CF il facilitatore ha il compito, assai delicato e controverso, di accompagnare il gesto dello studente con difficoltà comunicative aiutandolo a scrive il messaggio. Per maggiori informazioni clicca qui.
Gli strumenti della CAA sono molteplici e si dividono in base al livello di complessità e di tecnologia in:
- strumenti a bassa tecnologia, come il vocabolario dei gesti, il quaderno dei resti, il passaporto comunicativo, l’agenda visiva, le strisce visive, l’etichettatura ambientale, …
- strumenti a media tecnologia, come i VOCA’s
- strumenti ad alta tecnologia, tra cui i dispositivi informatici high tech
Per alcuni esempi, visualizzare i seguenti link: